Yuri N. A. Lucia vi da il benvenuto in:

oroboro

Alla fonte della fantasia.

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Wonder Woman

La Principessa Amazzone esordisce su OroborO con una nuova versione che spero sarà graidta dal pubblico.

YEAR ONE: Wonder Woman - I, Amazon miniserie.

1 - A Prophecy,
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2 - A Warning,
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3- A Manace,
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Wonder Woman è il nome con cui la Principessa Diana delle Amazzoni è conosciuta presso il mondo degli uomini.
Ambasciatrice dell'Isola di Themyscira con il compito di gettare un ponte tra il mondo "maschile" e quello rimasto da esso separato della guerrieri amazzoni, è la figlia nata dalla Regina Ippolita grazie all'intercessione della dea Afrodite. Diana è la guerriera amazzone ideale, nelle loro arti belliche viene addestrata sin da piccola divenendo così una formidabile guerriera.
Essa viene inoltre benedetta con poteri di natura divina acquisendo così una forza ed una resistenza ben al di là di quelle ordinarie.
Possiede inoltre diversi oggetti "incantati", quali il famoso lazzo che costringi chi vi viene avvolto a dire sempre la verità e un paio di braccialetti costruiti in una lega metallica pressoché indistruttibile.


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Nel 1975 esordisce su ABS (per poi traslocare l'anno successivo fino all'ultima stagione su CBS)  Wonder Woman, telefilm ispirato all'ominimo personaggio dei fumetti.
Un tentativo di portare sul piccolo schermo il personaggio c'era già stato nel 1967, ad opera dello stesso team che aveva dato vita al, deliziosamente pacchiano, telefilm di Batman. Protagonista del pilot pubblicitario girato era Linda Harris, che interpreterà poi Nova nel Pianeta delle Scimmie. Il progetto non convinse pienamente i produttori e l'idea fu accantonata fino al 1974, data in cui invece viene data una chance all'amazzone che avrà il volto, indimenticabile, della bellissima Lynda Carter, Miss Stati Uniti nel Mondo, finalista di Miss Mondo, cantante rock e attrice.
Il telefim, come già accennato, viene rinnovato per altre  2 stagioni con il titolo di "the New Adventures of Wonder Woman" con un nuovo produttore, il canale CBS che lo trasmetterà fino al 1979 anno in cui la serie chiude i battenti, un po' per lo scetticismo deil canale stesso che non vede grandi prospettive per esso un po' per una flessione negli ascolti.
La serie effettivamente ha alti e bassi, dopo una prima stagione, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, tutto sommato dignitosa ed interessante per via delle tematiche trattate e per l'atmosfera delle storie, le altre due stagioni, ambientati agli allora giorni nostri, gli anni '70  del ventesimo secolo, invece presentano storie dalla trama più "debole", generalmente più semplici anche nell'approccio narrativo sebbene non manchino tentativi di sviscerare temi potenzialmente interessanti.
Il telefilm rimane comunque iconico, sopratutto per la protagonista, che nel cuore di molti fan rimane comunque la Wonder Woman per eccellenza (anche se paradossalmente il suo personaggio è distante sia da quello ideato da Marston, sia da quello rivisitato poi da Giordano e soci e da Perez).
In Italia il telefilm arriva nel 1982, su Italia 1, esordendo con la Seconda Serie (la Prima rimarrà inedita in Italia per molto tempo) con la puntata che si riaggancia alla  precedente stagione e con quella successiva, il Ritorno del Fhurer, una delle migliori di tutto il ciclo.
Inutile dire che anche in Patria il telefilm è rimasto nel ricordo e nel cuore di molti, sia per il sorriso della Carter, indimenticabile, sia per la sua trasformazione "roteante", così popolare che fu adottata anche dalla Wonder Woman dei fumetti!




















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WONDER WOMAN


« Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella. »
(William Moultom Marston)


Queste sono le premesse dell'autore nel creare il personaggio di Wonder Woman.
William Moultom Marston è stato molte cose: psicologo, che diete un notevole contributo allo sviluppo della psicologia, inventore e, non ultimo, fumettista.
Marston credeva fortemente nella necessità di dare alle "giovani" donne un'eroina positiva, che le ispirasse nel plasmare il proprio futuro e perseguire i propri sogni.
Wonder Woman è infatti alle origini una donna diversa da quelle che apparivano negli allor tanto famosi e popolari fumetti pulp.
è indipendente, fiera, intelligente e si batte alla pari con i propri avversari maschili arrivandoli spesso a superare per forza ed astuzia.

Le origini del personaggio di Marston sono un po' diverse da quello moderno ma rimane comunque affascinante ed intrigante al punto da riscuotere un grande successo sin dal suo esordio, nel 1941, su ALL STAR COMICS dell'allora National Comics.
La Wonder Woman che combatte contro spie e sabotatori nazisti, ammantata dei colori della bandiera americana guadagna così le simpatie e l'affetto di una grande fetta di lettori, non solo femminile al punto da guadangarsi una testata tutta sua, Wonder Woman del 1942, e altre due in cui compare regolarmente, Sensational Comics e Comics Calvacade, oltre a continuare ad apparire nella già citata All Star Comics, da sopravviere alla crisi dei fumetti "super-eroistici" che quasi affossa il genere agli inizi degli anni '50 e diviene parte, insieme a Superman e Batman, della così detta "Trinità", ovvero i tre personaggi della golden-age appartenenti alla National che continuano a mantenere ottimi livelli di vendita a differenza di altri che, per un lungo periodo di tempo, finiranno nel dimenticatoio.

Il personaggio tuttavia subisce una serie di trasformazioni che ne snaturano le origini, dovute sia alla morte del suo creatore, Marston si spegne nel 1947 a causa di un cancro, a cui subentrano scrittori più "tradizionalisti" e sopratutto al Seduction of the  Innocents, 1954, del Dottor Wertham che aveva intrapreso una personale crociata contro i fumetti di super-eroi, e non solo, a suo dire pericolosi per la "salute" mentale dei più giovani.
Così l'aspetto "femminista" del personaggio viene messo in secondo piano o scompare del tutto cedendo il passo a storie dal sapore romantico o vagamente "campy", ossia un po' assurde e pacchiane.

I, Ching (titolo a cui si rifà quello della miniserie qui presentata) del 1968 è un tentativo da parte di Dick Giordano, Dannis O'Neil e Mike Sekowsky di rivitalizzare il personaggio, rivoluzionandone lo status ma al tempo stesso, in qualche modo, recuperandone lo spirito originario.
L'esperimento è un successo, dal punto di vista qualitativo e di pubblico ma dura solo fino al 1972 quando una produtente DC Comics decide di affossare il progetto e riporta ancora una volta il personaggio a divenire quasi una caricatura di sé stesso.

Ci vuole "Crisi sulle Terre Infinite" per dare un colpo di spugna a storie tutt'altro che memorabili e permettere a George Perez, artista di grande talento, di riportare in auge il personaggio legandolo ancora di più alle sue origini "mitologiche".

Purtroppo la tendenza degli autori che hanno lavorato con il personaggio è per lo più quello di sottolinearne le forme prosperose e l'implicita carica erotica piuttosto che non raccontarci gli aspetti potenzialmente interessanti di Diana.

Il personaggio rimane comunque uno dei più amati dal pubblico americano, che lo consacra al quinto posto nella top 100 dei  migliori super-eroi.
 






Yuri Lucia
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